Chiacchierando e facendo ricerca per un progetto super top secret che nei prossimi mesi svelerò, mi sono tornati in mente un paio di vecchi progetti altrui, che includono l'utilizzo dell'acqua come elemento di visualizzazione dati. Se già non li conoscete, beh, vale la pena darci un'occhiata.
il primo è la celeberrima bit.fall, dell'artista multimediale Julius Popp
come una stampante ad aghi, una serie di rubinetti lascia cadere piccoli getti d'acqua che nell'istante della caduta formano una parola. L'installazione di Julius Popp è autonoma, nel senso che setaccia parole chiave da Internet e le riporta in tempo reale. L'effetto è meraviglioso, magari un pizzico meno interessante è la pippa mentale della caducità delle informazioni nel mondo che gira e che ggira e che mai si fermerà.
un'altro progetto è stato presentato alla baia centrale di Tokio. Utilizzando una parete d'acqua nebulizzata come superfice di proiezione, si è data la sensazione che nell'area portuale più importante del giappone venisse in superficie un dinosauro d'acqua alto più di quindici metri. La distanza e gli accorgimenti prospettici, oltre che le scelte di illuminazione, hanno reso questa trovata pubblicitaria (è servito a promuovere un film, The Water Horse) uno spettacolo inedito
BONUS ITEM
una fontana/orologio alla stazione di Kanazawa, Giappone
domenica 8 marzo 2009
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